Covid-19 e Idrosadenite Suppurativa: lo studio che fa luce sulle riacutizzazioni post-infezione
- Giusi Pintori
- 15 apr
- Tempo di lettura: 2 min

L’idrosadenite suppurativa (HS) è una malattia infiammatoria cronica e dolorosa della pelle, che si manifesta con lesioni profonde e ricorrenti nelle pieghe del corpo, come ascelle, inguine e glutei. Chi ne soffre affronta quotidianamente dolore, infezioni e disagio emotivo. Ma cosa succede quando una persona con HS contrae un'infezione virale come il Covid-19?
Un recente studio italiano ha cercato di rispondere a questa domanda, indagando se il virus SARS-CoV-2 possa innescare un peggioramento della malattia.
Lo studio scientifico: il Covid-19 può riattivare l’HS?
Pubblicato il 1° febbraio 2025 sulla rivista European Journal of Dermatology, lo studio "Infezione virale come fattore scatenante dell'attività della malattia idrosadenite suppurativa: il ruolo dell'infezione da SARS-CoV-2 nelle riacutizzazioni acute" ha coinvolto 228 pazienti in cura presso la Clinica Dermatologica dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria delle Marche.
I risultati mostrano un legame significativo tra Covid-19 e peggioramento dell’HS:
Il 62,7% dei pazienti ha contratto il Covid-19 almeno una volta.
Di questi, il 27,3% ha manifestato una riacutizzazione dell’HS dopo l’infezione.
Le riacutizzazioni sono risultate più comuni nei pazienti con comorbidità associate all’HS.
Inoltre, i pazienti che hanno ricevuto una terapia antibiotica durante l’infezione hanno avuto meno ricadute (20% contro 39%).
Giusi Pintori: “Anche nella nostra community i pazienti hanno riportato peggioramenti post-Covid”
I dati scientifici trovano conferma anche nelle esperienze raccolte sul campo. Giusi Pintori, Direttore di Passion People APS, associazione italiana che supporta le persone affette da malattie infiammatorie croniche della pelle, ha dichiarato:
“Durante i mesi più intensi della pandemia, molti pazienti della nostra community ci hanno contattato preoccupati: dopo il Covid-19, anche chi aveva la malattia sotto controllo ha vissuto una fase acuta, con dolore e nuove lesioni. Questo studio conferma ciò che già avevamo intuito grazie all’ascolto dei nostri pazienti”.
Fonte dello studio:Eur J Dermatol. 2025 Feb 1;35(1):38-42. doi: 10.1684/ejd.2025.4835PMID: 40110819Autori: Molinelli E., De Simoni E., Gambini D., Maurizi A., Dragonetti M.L., Belleggia S., Rizzetto G., Offidani A., Simonetti O.
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