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Mostrarsi non è vanità. È l’ultima difesa delle persone con idrosadenite: costrette a farsi vedere, perché altrimenti non esistono.


‘Non dovevamo mostrarci. Ma ci avete costretto a farlo.’                                                                                 Campagna Passion People APS sull’idrosadenite suppurativa.
‘Non dovevamo mostrarci. Ma ci avete costretto a farlo.’ Campagna Passion People APS sull’idrosadenite suppurativa.

Nessuno dovrebbe doversi spogliare per essere creduto. E invece, chi vive con idrosadenite suppurativa lo fa. Si fotografa. Si mostra. Perché finché il dolore resta nascosto, non esiste.

Per anni, queste persone hanno vissuto nascoste. Hanno coperto la pelle ferita con cerotti, garze, vestiti larghi, silenzi. Hanno imparato a sorridere mentre bruciavano, a dire “sto bene” mentre suppuravano. Perché la vergogna è stata più forte della cura.

Ma la vergogna non nasce da loro. Nasce da uno sguardo sociale che non sopporta la realtà.


Le foto che nessuno vorrebbe scattare

Le immagini di questa campagna non sono “belle”. Non nascono da vanità, ma da necessità. Ogni scatto è un atto di sopravvivenza, un modo per dire:

“Guardateci, perché fingere che non esistiamo ci sta uccidendo.”

Dietro ogni corpo fotografato c’è una persona che ha perso troppo: il lavoro, il sonno, la fiducia, l’intimità, la leggerezza. Non volevano mostrarsi. Sono stati costretti a farlo — per difendere la verità del proprio dolore.


Una malattia che chiede di essere vista

L’idrosadenite suppurativa non è solo una malattia della pelle: è una ferita sociale. Una condizione dolorosa, cronica, spesso mal diagnosticata, che scava nel corpo e nell’anima. Eppure, per molti, resta solo “una cosa che non si dice”.

Chi vive con HS non cerca compassione. Vuole solo che qualcuno — medico, politico, giornalista — abbia il coraggio di guardare. Perché guardare è il primo passo per cambiare.


La resistenza del mostrarsi

Passion People APS ha raccolto le voci e i volti di chi non vuole più restare invisibile. Non per provocare. Ma per costringere tutti a vedere l’inaccettabile.

Mostrarsi, per chi ha HS, non è una scelta libera. È una forma estrema di resistenza civile. È dire:

“Non voglio più nascondermi solo perché vi metto a disagio.”
“Il mio corpo non è indecente. È vivo.”

Non ci servono soci. Ci servono complici.

Complici di uno sguardo nuovo. Complici di un linguaggio che non ferisce. Complici di una battaglia che non ha bisogno di eroismi, ma di verità.

Passion People non è solo un’associazione. È una rete di persone che rifiutano l’indifferenza. Ogni contributo, ogni condivisione, ogni parola che rompe il silenzio è un atto di complicità con la realtà.

Non serve iscriversi. Serve esserci. Guardare. Capire. Parlare. E scegliere di non voltarsi più dall’altra parte.


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