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Nuova scoperta scientifica: alcune sostanze chimiche presenti nella plastica possono peggiorare l’idrosadenite suppurativa

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Pubblicato su Nature Communications (una delle riviste scientifiche più importanti al mondo) – 28 novembre 2025


Il 28 novembre 2025 è stato pubblicato su Nature Communications uno studio che potrebbe cambiare il modo in cui guardiamo l’idrosadenite suppurativa (HS).

Per la prima volta, un gruppo di ricercatori guidato dalla Johns Hopkins University collega in modo diretto:

  • alcune sostanze chimiche legate alla plastica

  • a un meccanismo preciso di infiammazione nella pelle delle persone con HS.

Non è un titolo sensazionalistico: è biologia, dati, esperimenti su cellule e tessuti umani.


Che cosa sono gli interferenti endocrini associati alla plastica?

Nel nostro ambiente esistono sostanze chiamate interferenti endocrini: molecole in grado di imitare, bloccare o alterare il funzionamento degli ormoni.

Alcuni di questi:

  • sono legati alla plastica (bottiglie monouso, imballaggi, contenitori, rivestimenti),

  • si ritrovano in molti alimenti ultra-processati (UPF), perché entrano in contatto con gli imballaggi durante produzione, conservazione, riscaldamento.

Lo studio li chiama p-ED (plastic-associated endocrine disruptors): sono proprio loro i sospettati protagonisti.


Cosa hanno fatto i ricercatori, in parole semplici

I ricercatori hanno:

  1. Confrontato la pelle di persone con HS e persone senza HS.Hanno preso piccoli campioni di pelle (biopsie), li hanno analizzati e confrontati.

  2. Misurato quanto “restano addosso” i composti legati alla plastica.Hanno cercato tracce chimiche di questi interferenti nei tessuti cutanei e nei fibroblasti (cellule del derma).

  3. Fatto esperimenti in laboratorio su fibroblasti. Hanno esposto fibroblasti a miscele di questi p-ED a concentrazioni molto basse (nanomolari), simili a quelle che possono verificarsi nel corpo umano, e osservato cosa succede.

  4. Studiato una proteina chiave: la Nicastrina (NCSTN).È una componente del complesso γ-secretasi: nelle forme genetiche rare di HS, mutazioni in NCSTN causano malattia. Qui si sono chiesti: “Nelle forme comuni di HS succede qualcosa di simile, anche senza mutazione?”


Cosa hanno scoperto: tre punti fondamentali


1️⃣ Nella pelle con HS ci sono più composti legati alla plastica

Nei campioni di pelle affetta da HS sono stati trovati livelli più alti di addotti di p-ED rispetto alla pelle sana, e queste tracce rimangono presenti anche quando i fibroblasti vengono coltivati in laboratorio, lontano dal corpo.

➡️ Questo indica che la pelle delle persone con HS ha una storia di esposizione maggiore o diversa a queste sostanze.


2️⃣ La Nicastrina si abbassa e l’infiammazione “esplode più facilmente”

Nei fibroblasti delle forme sporadiche (non genetiche) di HS i ricercatori hanno trovato meno proteina Nicastrina rispetto ai controlli.

Quando in laboratorio espongono fibroblasti a miscele di p-ED, succede che:

  • la Nicastrina diminuisce ulteriormente,

  • le cellule diventano molto più pronte a reagire in modo infiammatorio a stimoli come il TNF-α (una citochina chiave nell’HS, nella psoriasi e in altre malattie infiammatorie della pelle).

In pratica, i p-ED “imitano” il difetto delle forme genetiche, pur partendo da cellule senza mutazioni: portano i fibroblasti in uno stato iper-reattivo, da HS.


3️⃣ I fibroblasti sono veri protagonisti dell’HS

Per anni l’attenzione è stata quasi solo sui cheratinociti (le cellule più superficiali della pelle).Questo e altri studi recenti mostrano che i fibroblasti del derma hanno una firma infiammatoria molto forte nell’HS e producono tante molecole infiammatorie (IL-1, TNF-α, ecc.).


➡️ Questo sposta il focus: non è solo un problema di “pori che si tappano”, ma di microambiente infiammatorio profondo in cui le cellule del derma reagiscono in modo esagerato agli stimoli.


Cosa significa per chi vive con HS

Prima cosa, chiarissima:

Non è colpa tua.

Questo studio non dice che chi ha l’HS “ha sbagliato qualcosa”.Dice che:

  • viviamo in un ambiente pieno di interferenti endocrini,

  • chi ha HS potrebbe essere più vulnerabile a questi insulti,

  • e alcuni tessuti (come la pelle affetta) li “accumulano” e li trasformano in infiammazione.


Non dice che:

  • “la plastica causa da sola l’HS”

  • “se hai HS devi eliminare ogni oggetto di plastica”

  • “devi smettere farmaci, medicazioni, cerotti, dispositivi medici in plastica”

Le cure non si toccano: farmaci e dispositivi sanitari seguono regole e standard che non possiamo sostituire con il fai-da-te.


Dove ha senso agire, realisticamente


Questo studio ci aiuta a ragionare su dove ha senso iniziare a ridurre l’esposizione evitabile, senza compromettere la salute.


Esempi pratici (non linee guida ufficiali, ma buon senso basato sui dati):

  • Non riscaldare il cibo nella plastica (microonde, forno): preferisci piatti e contenitori in vetro o ceramica.

  • Ridurre gli alimenti ultra-processati (UPF): snack confezionati, bibite, piatti pronti industriali, cibi molto trasformati, spesso veicolo di questi composti.

  • Usare dove possibile alternative al monouso (bottiglie riutilizzabili in acciaio o vetro, meno plastica usa-e-getta per alimenti e bevande).

Questi cambiamenti non curano l’HS da soli, ma possono ridurre un pezzo del carico infiammatorio che la pelle deve sopportare.


Cosa NON bisogna fare

Dopo una notizia così è facile farsi prendere dall’ansia.Proviamo a mettere dei paletti chiari:

  • Non sospendere farmaci o biologici da sola/o.Parla sempre con il tuo dermatologo prima di cambiare qualcosa.

  • Non interrompere medicazioni, cerotti, garze o dispositivi medici perché “sono di plastica”.L’infezione, il dolore non controllato, le lesioni non trattate sono un rischio molto maggiore.

  • No a diete estreme o “detox” non supervisionati.L’obiettivo non è punirsi, ma ridurre l’esposizione inutile, con equilibrio.

  • Non sentirti in colpa per il passato: nessuno di noi ha scelto consapevolmente di vivere immerso negli interferenti endocrini.

Un messaggio chiaro all’industria e agli stakeholder

Questa ricerca non parla solo ai pazienti. Parla all’intero sistema che ruota intorno alla salute, alla pelle, ai prodotti di consumo.


Industria farmaceutica

  • Valutare materiali di packaging con minore rilascio di interferenti endocrini, soprattutto per farmaci e topici destinati a persone con HS e altre dermatosi infiammatorie.

  • Investire in ricerca su materiali “skin-friendly” e “HS-friendly”, proprio come si è fatto negli anni per i dispositivi senza lattice o per i materiali ipoallergenici.

Produttori di dispositivi medici

  • Cerotti, medicazioni avanzate, kit per medicazioni domiciliari, dispositivi per infusione: tutto questo mondo è pieno di plastica.

  • Nessuno chiede di rinunciare alla sicurezza e alla sterilità, ma è il momento di:

    • mappare meglio i materiali,

    • ridurre gli interferenti evitabili,

    • progettare prodotti pensando anche ai pazienti con infiammazione cronica cutanea.

Cosmetica e dermocosmesi

Chi usa la parola “pelle sensibile” in ogni campagna ora ha davanti una responsabilità in più:

  • packaging più sicuri,

  • eliminazione sistematica di ftalati, bisfenoli e altre sostanze sospette quando non strettamente necessarie,

  • trasparenza sulla filiera e sui materiali,

  • linee pensate davvero per chi ha malattie infiammatorie croniche, non solo per la pelle “un po’ delicata”.


Industria alimentare e packaging

Le associazioni tra HS e consumo di ultra-processati erano già note. Ora c’è un potenziale meccanismo biologico a sostenerle.

  • Non è più solo un discorso di “calorie” o “stile di vita”,

  • ma anche di contatto con sostanze che entrano nei tessuti e alterano il modo in cui le cellule rispondono alle infiammazioni.


Clinici, ricercatori, istituzioni, associazioni

  • Integrare la componente ambientale nelle linee informative su HS.

  • Promuovere studi più ampi su esposizione e severità di malattia.

  • Valutare politiche di sanità pubblica che riducano l’esposizione a interferenti endocrini nella popolazione generale, con attenzione a chi ha malattie croniche.


Domande che è normale farsi (e risposte sincere)

Devo buttare tutti i cerotti e le garze perché sono nella plastica?

No. I materiali sanitari sono essenziali per prevenire infezioni e gestire le lesioni. La priorità resta curarti bene. La battaglia sugli interferenti va rivolta a usi non sanitari e a miglioramenti progressivi nei dispositivi, non al fai-da-te.

Devo cambiare terapia biologica o smettere i farmaci?

Assolutamente no senza parlarne con il dermatologo. Lo studio non dice che i farmaci peggiorano l’HS, ma che alcune sostanze ambientali possono contribuire all’infiammazione.

Ha senso parlare col medico di plastica e HS?

Sì, ha senso portare questa informazione al tuo dermatologo, soprattutto se state già ragionando su dieta, stile di vita e fattori ambientali. È un tassello in più nella gestione personalizzata.

Basta eliminare la plastica per stare bene?

Purtroppo no. L’HS è una malattia complessa, con componenti genetiche, ormonali, immunitarie e ambientali. Ridurre gli interferenti endocrini può essere un pezzo della strategia, non l’unica risposta.

Conclusione: non panico, ma responsabilità


Questa ricerca non ci chiede di avere paura di tutto. Ci chiede di:

  • prendere sul serio l’ambiente come parte della malattia,

  • proteggere le persone con HS dall’esposizione inutile,

  • pretendere che chi produce farmaci, dispositivi, cosmetici, alimenti e packaging faccia la sua parte.


Per chi vive con HS, la buona notizia è che:

  • la malattia viene studiata in modo sempre più serio e profondo,

  • emergono nuovi bersagli su cui lavorare,

  • la voce dei pazienti può guidare scelte industriali, politiche e cliniche più consapevoli.


Come associazione, continueremo a:

  • tradurre la ricerca in informazione accessibile,

  • dialogare con clinici, ricercatori e istituzioni,

  • chiedere a tutti gli stakeholder di mettere la salute delle persone con HS al centro, anche quando si parla di materiali e plastica.


Riferimento scientifico

K.L. Williams et al., Plastic associated endocrine disruptors reduce Nicastrin protein and potentiate inflammation in hidradenitis suppurativa skin disease, Nature Communications, 16(1):10755, 28 novembre 2025. DOI: 10.1038/s41467-025-65789-7e su PubMed

 
 
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