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La solitudine estiva difficile da superare per chi ha l’idrosadenite suppurativa

Aggiornamento: 30 lug

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Quando tutti «vanno al mare» e tu combatti con dolore, odore, cicatrici e la paura di scoprirti, l’estate può diventare una stagione di isolamento. Ma non deve per forza esserlo.

Perché l’estate può fare più male (anche se il sole splende)

L’estate è socialmente codificata come tempo di leggerezza, pelle scoperta, viaggi, feste. Per chi convive con una malattia infiammatoria cronica della pelle come l’idrosadenite suppurativa (HS), questi codici diventano spesso barriere:

  • Corpo esposto: abiti leggeri, costumi, sudore. Le lesioni, le cicatrici, il drenaggio e l’odore aumentano l’ansia sociale.

  • Caldo e sudorazione: possono peggiorare irritazioni, dolore, macerazioni cutanee.

  • Routine sanitarie interrotte: medici in ferie, consegne di farmaci più complicate, esami rimandati.

  • Narrativa «felicità obbligatoria»: se non ti diverti «come tutti», ti senti fuori posto. La solitudine pesa di più quando intorno sembra esserci solo leggerezza.

«Letteratura estiva» sui pazienti cronici: cosa sappiamo davvero

Non esiste molta ricerca specifica sull’estate nell’HS. Tuttavia, studi su persone con malattie croniche e dermatologiche evidenziano alcuni pattern ricorrenti durante i periodi di vacanza:

  1. Interruzione delle routine di cura → aumenta lo stress e la percezione di perdita di controllo.

  2. Maggior esposizione del corpo → cresce l’auto-sorveglianza e l’ansia da immagine corporea.

  3. Reti sociali «disperse» (amici in ferie, gruppi che si sciolgono) → sensazione di abbandono e isolamento.

  4. Opportunità digitali → i gruppi online diventano ancora più importanti come «ancora di comunità».

Tradotto: non è solo una tua sensazione. La stagione estiva può davvero amplificare certe fatiche, e la letteratura lo riconosce in termini di aderenza terapeutica, benessere psicologico e gestione delle cronicità.

Che cosa puoi fare (micro-azioni concrete)

1. Pianifica prima che inizi il «deserto»

  • Farmaci e visite: verifica date di consegna, scadenze, recapiti sostitutivi in caso di bisogno.

  • Kit estate HS: garze traspiranti, detergenti delicati, assorbenti per drenaggi, biancheria in cotone, spray deodoranti neutri.

2. Crea una tua «rete estiva»

  • Gruppi online affidabili ( gruppo facebook di Passion People): mantieni un filo quotidiano.

  • 1-2 persone di fiducia a cui dire: «Se sparisco, scrivimi tu».

3. Gestisci il corpo con gentilezza

  • Abiti intelligenti: leggeri ma coprenti dove serve, colori scuri se temi macchie.

  • Pause fresche: tamponare le zone critiche, asciugare il sudore (senza sfregare) con salviette in cotone.

  • Movimento dolce: camminate al fresco, stretching leggero per ridurre rigidità e fatica.

4. Difendi il sonno e l’energia

  • Routine di sonno: orari fissi, luce schermata, ventilazione adeguata.

  • Alimentazione leggera: idratazione costante, pasti piccoli e ravvicinati, attenzione a zuccheri semplici che possono aumentare infiammazione in alcuni.

5. Dai un nome alle emozioni (e chiedi aiuto)

  • Se senti tristezza, rabbia, vergogna, ansia, scrivile. Parlarne con un professionista o un gruppo di pari non è un lusso, è cura.

Se ti senti «bloccato» (mini kit d’emergenza emotivo)

  • Stop, respira, nomina: «In questo momento mi sento…». Dare un nome riduce il caos interno.

  • Micro-azione: invia un messaggio a qualcuno che capisce, anche solo un «oggi fa male».

  • Ricorda l’impermanenza: questa ondata passerà. Preparati la prossima «boa» (una chiamata, un’attività piacevole a bassa energia).

Risorse che possono aiutare

  • Gruppi di Auto-Mutuo Aiuto (come HS ConTatto): la condivisione riduce la solitudine percepita.

  • Associazione pazienti: Passion People Aps ha un bellissimo gruppo Facebook.

  • Professionisti della salute mentale con esperienza in malattie croniche.

Se non sai da dove cominciare, enta nel gruppo!

Messaggi finali (da tenere in tasca)

  • La solitudine non è un difetto personale, è una condizione. Puoi combatterla con gli strumenti giusti.

  • Non devi “reggere tutto” da solo perché «è estate e non si può disturbare»: il tuo bisogno è legittimo anche ad agosto.

  • Prenderti cura di te non è egoismo, è responsabilità. Anche dire «no» a un invito che ti mette a disagio è cura.

  • Il dolore degli altri non annulla il tuo: il confronto serve a sentirsi meno soli, non a svalutarsi.

  • E se volessi leggere qualcosa?

    Ecco alcuni libri leggeri, ironici o consolatori (romanzi, racconti e graphic novel) che parlano di fragilità, solitudine, piccoli piaceri quotidiani e ripartenze. Perfetti da mettere nello zaino o sul comodino estivo:

    1. "Momenti di trascurabile felicità" – Francesco Piccolo Ironia gentile sulle micro-seccature e le gioie minime: ti fa sentire umano, non sbagliato.

    2. "Eleanor Oliphant sta benissimo" – Gail Honeyman Romanzo luminoso su solitudine e rinascita. Tenero, divertente, catartico.

    3. "La felicità del cactus" – Sarah Haywood Una protagonista spigolosa che impara ad ammorbidirsi: leggero ma non banale.

    4. "La differenza invisibile" – Mademoiselle Caroline & Julie Dachez Graphic novel che racconta una condizione invisibile con ironia e chiarezza. Empatia garantita.

    5. "La profezia dell’armadillo" – Zerocalcare Vignette fulminanti su ansie, amicizia, identità. Ridere (e pensare) fa bene alla pelle e al cuore.

  • "Manuale di sopravvivenza per persone sensibili al rumore della vita" – Federica Bosco Brevi capitoli per chi si sente "troppo". Leggero, diretto, affettuoso.

  • "L’elogio della lentezza" – Carl Honoré Non un romanzo, ma un saggio scorrevole: antidoto allo stress e all’idea di dover correre sempre.

Scegli quello che ti fa sorridere già dal titolo. La lettura, d’estate, può essere un’alleata morbida: non deve curarti, ma può farti compagnia.

Questo articolo non sostituisce il parere medico. È un invito a riconoscere bisogni legittimi e a costruire, anche d’estate, una rete di cura intorno a te.


 
 
 

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