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Psoriasi, il futuro è più vicino: a Eadv2025 di Parigi le novità che contano davvero per i pazienti.

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Parigi - presentati risultati concreti: efficacia dei biologici nel lungo periodo, importanza dell’intervento precoce e dati real-world che parlano della vita quotidiana dei pazienti.


Il contributo italiano tra real-world data e diagnostica non invasiva


Dal 17 al 20 settembre 2025, il Congresso EADV di Parigi ha portato in primo piano novità significative sulla psoriasi, con dati concreti a supporto delle decisioni cliniche, un’attenzione crescente all’intervento precoce e conferme sull’efficacia dei biologici nel lungo periodo.

Tra i momenti più rilevanti, la lecture di Andrew Blauvelt “Towards a cure: Hit early, hit hard”, che ha sottolineato come un approccio terapeutico tempestivo e deciso possa favorire remissioni più stabili e durature.


Cosa è emerso dalle sessioni scientifiche


  • International Psoriasis Council (IPC): “Psoriasis and its unique challenges” ha affrontato le sfide cliniche della patologia: diagnosi differenziale, dolore e prurito, popolazioni speciali (pelle scura, anziani). Chairs: Mahira El Sayed e Jose-Manuel Carrascosa; relatori: Bruce Strober, Martin Steinhoff, Angela M. Londoño-Garcia, Peter C.M. van de Kerkhof.

  • Focus Italia – IDS: nella stessa sala si è tenuto l’incontro della International Dermoscopy Society, co-presieduto da Caterina Longo (Modena). Tra i contributi, Giuseppe Argenziano (Napoli) con “My favourite dermoscopy topic”, utile anche per le aree difficili (unghie, cuoio capelluto), spesso coinvolte nella psoriasi.


Real-world evidence: dati che contano

Diversi studi RWE su tildrakizumab (Ilumetri®) hanno confermato efficacia e sicurezza in contesti reali, inclusi:

  • aree ad alto impatto clinico (unghie, cuoio capelluto, area genitale),

  • pazienti anziani,

  • soggetti con BMI elevato o alto burden di malattia.

Tra gli studi presentati: ZODIPSO, CzATCH, TIL-SENIOR, TIL-TWO, PROCARE-t.


Benessere psicologico e qualità di vita

Il programma POSITIVE (2 anni) ha mostrato benefici non solo sulla clearance cutanea, ma anche sul benessere psicologico (indice WHO-5) e perfino sulla qualità di vita dei partner.


Focus Italia

Due abstract italiani sul progetto BLUE hanno presentato disegno e dati ad interim su pazienti trattati con tildrakizumab, confermando la vitalità di una piattaforma nazionale sugli esiti percepiti dai pazienti (PROs).


Strategie cliniche e comorbidità

Nella sessione GRAPPA è stata ribadita l’importanza dell’integrazione dermatologia-reumatologia (psoriasi e artrite psoriasica). In evidenza anche l’interesse verso gli agonisti GLP-1, per la gestione del peso, dell’infiammazione e del controllo di malattia. Relatori: Joseph F. Merola e Kenneth B. Gordon.


In pratica per pazienti e clinici

  • Intervento precoce: trattare prima e meglio, con strategie “top-down”, è oggi un approccio sostenuto da sempre più evidenze.

  • Decisioni guidate dai dati reali: i registri e gli studi RWE orientano le scelte terapeutiche nei pazienti complessi.

  • Oltre la pelle: includere PROs (prurito, sonno) e WHO-5 in pratica clinica significa misurare anche benessere e impatto familiare.


Professionisti italiani in evidenza

  • Caterina Longo (Modena) — Chair IDS; intervento su imaging/dermoscopia.

  • Giuseppe Argenziano (Napoli) — Speaker IDS, “My favourite dermoscopy topic”.

  • Team BLUE (Italy) — due abstract nazionali su disegno e interim data con tildrakizumab.


Dichiarazione di Giusi Pintori, Passion People APS

“Oggi non basta più parlare di nuovi farmaci, servono nuove risposte. È fondamentale tradurre rapidamente le evidenze in accesso, aderenza e benessere misurabile. A Parigi abbiamo visto come dati real-world, PROs e reti cliniche possano cambiare il quotidiano delle persone con psoriasi: serve unire questi mondi — ricerca, servizi e comunità — per ridurre la distanza tra risultati congressuali e vita reale.”

Conclusioni

L’EADV 2025 segna un cambio di passo: consolidamento dei biologici, modelli di cura data-driven e crescente attenzione all’impatto complessivo della malattia. L’Italia contribuisce con esperienze concrete su diagnostica non invasiva e real-world data, confermando un approccio centrato non solo sulla lesione, ma sulla persona e sulla sua vita.

 
 
 

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